Wine strategy puntare sulle vendite on line

WINE STRATEGY, PUNTARE SULLE VENDITE ON LINE


Ebbene sì, pare che puntare sulle vendite on line via e-commerce sia una delle nuove sfide delle aziende vitivinicole italiane. Difatti, in Italia dal 2010 ad oggi, si registra un incremento di vendite a doppia cifra pari a 13,3 miliardi di euro (Fonte Netcomm, 2014).

E sebbene a registrare tale crescita, siano principalmente i settori dell’editoria, dell’informatica, dell’abbigliamento e dell’elettronica di consumo anche il comparto Food&Wine fa registrare un tasso di crescita del 30% annuo.

(Fonte: Osservatorio eCommerce B2c Netcomm – Politecnico di Milano).

Un incremento che, però, risulta ancora lontano dai numeri fatti registrare dagli altri settori. Vediamo le motivazioni principali:

  • tempi e costi di trasporto su gomma notevolmente più alti per i beni alimentari rispetto ai beni durevoli a causa della tipica conformazione del territorio italiano;
  • aspetto emozionale all’acquisto del vino che via web manca;
  • difficoltà burocratiche e rischi di spedizione.

Sul fronte opposto, però, troviamo vantaggi molto forti che hanno portato alcune aziende vinicole italiane a scommetter sull’e commerce.

Di contro tuttavia, esistono anche elementi fruttuosi che hanno portato alcune aziende pioniere a scommettere sull’e-commerce, riportando ottimi risultati.

Il canale digitale, infatti, affiancato alla classica GDO, all’HORECA o, più in generale al tradizionale retail, promette di accrescere la reputazione in rete e amplificare la brand awareness ( conoscenza del brand da parte dei consumatori).

E se a questo aggiungiamo anche che il “nomadismo” dei consumatori odierni, il loro essere sempre in movimento unito alle nuove tecnologie disponibili su telefonini e tablet, richiederà sempre più una presenza dei brand in rete, ci si rende conto come l’e-commerce, sia un opportunità da non sottovalutare.

Se poi sia meglio affidarsi agli store multibrand esistenti (es.ccccc) o gestire interamente il processo di vendita attraverso il proprio sito web aziendale o integrare entrambi in una logica di “cross branding”, è da vedersi all’interno delle singole strategie di marketing aziendali.

Ma, di certo, vi è la certezza che puntare sulle vendite on line con l’e-commerce anche per il settore “Food&Wine” è una sfida da vincere, arrivando ad eguagliare la penetrazione delle vendite on line dei Paesi competitori (Spagna, Francia, Usa e soprattutto, Cina).


Rossomura Studio | Brand Design Packaging Design Graphic Agency Consulting MARKETING 4.0: LA NUOVA FRONTIERA DEL DIGITAL MARKETING 1

MARKETING 4.0: LA NUOVA FRONTIERA DEL DIGITAL MARKETING


L’odierna fase del web 3.0 ci parla di interazione, collaborazione, reputazione e scambio continuo di informazioni, feedback e soprattutto contenuti tra aziende e clienti, produttori e consumatori, utenti e fornitori di servizi.

Ma come siamo arrivati fin qui e come si presenta lo scenario futuro del marketing digitale?

Pensando al marketing 1.0 e scrutando il futuro marketing 4.0, la parola chiave predominante, che ci aiuta a svelare lo scenario futuro, è Verità. Intesa come trasparenza, emozione, unicità, prossimità e realtà.

Se in passato il marketing tradizionale si è basato principalmente sulla “fisicità” dell’oggetto e del luogo, della promozione e della comunicazione passiva (uno a tanti) delle caratteristiche fisiche del prodotto, oggi ed ancor più in futuro,  l’ambiente sociale richiederà un approccio più “emozionale-esperenziale. Le classiche leve delle 4P (Product, Price, Place e Promotion) sono e saranno integrate da altri parametri più vicini ed aderenti all’evoluzione della società come: Valore, verità, vicinanza e Valutazione.

Dal marketing seduttivo, si passerà al marketing realistico e oggettivo che premia la “l’essenza naturale dei prodotti” e che vince proprio per il suo essere intrinsecamente legato alla natura stessa della vita reale. Il marketing 4.0 integra il paradigma dell’interazione  quantitativa ( one-to-many del marketing 1.0, one-to-one del marketing 2.0, many-to-many del marketing 3.0)  con quello qualitativo (who- chi e what- cosa),(Fonte: Rielaborazione da Marketing not-marketing, Patrizia Pastore, 2015).

 

 Il cliente o meglio ancora “l’individuo” nella sua unicità”, non è più un soggetto passivo ma diviene un “soggetto attivo“;

 

  • nelle scelte produttive delle aziende (si pensi a come le scelte di vita sociali come ecosostenibilità, animalisti etc., stanno influenzando le strategie aziendali (l’individuo attore nelle scelte del Prodotto);
  • nella definizione economica del “Prezzo” stesso del prodotto ( si pensi ai prodotti biologici dell’agroalimentare, a quelli biodegradabili, ecosostenibili per i quali i clienti “accettano” un premium price non tanto legato al brand ma piuttosto al rispetto etico e sociale insito nel prodotto)
  • nel luogo di scelta dell’acquisto (Place), che grazie alle nuove tecnologie, diviene sempre più virtuale e meno fisico. Ed ecco che è l azienda a raggiungere il cliente anche nel suo “luogo virtuale”, utilizzando sistemi di geolocalizzazione, realtà aumentata, etc. che sono gli strumenti più idonei per rispondere alle nuove esigenze sociali;
  • nella “Promozione stessa dei prodotti”, comunicando e arrivando a decretare”la bontà” ed il “successo” degli stessi attraverso la “comunicazione/promozione/condivisione” spontanea in rete (si pensi a come il tradizionale “passaparola”- evangelism, oggi sia il parametro più “vero” che induce all’acquisito, a dispetto della pubblicità di massa indifferenziata).
  • Da qui notiamo come l’essere attivo dell’individuo aumenta le variabili di azioni del marketing mix, definendo nuove strategie e individuando al contempo nuove tecniche di applicazione dello stesso.

 

Si inizia a parlare semprè più di  intelligenza artificiale, weblog semantico, knowledge network ed in generale si sta assistendo al passaggio dall’ information Technology, passando attraverso la Tecnologia New Wave, alla tecnologia cibernetica in cui sempre più predominante saranno le percezione, le sensazioni e le emozioni del cliente.